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Panoramica sull’uso di insetti negli alimenti
Gli insetti commestibili sono un alimento comune per un quarto della popolazione mondiale, perché sono facili da reperire, hanno un buon sapore e sono nutrienti.
Sono infatti ricchi di proteine, fibre, vitamine e minerali essenziali.
Tutte caratteristiche che hanno sicuramente attirato l’industria alimentare per proporre nuovi prodotti a base di insetti, più nutrienti e ad alto contenuto proteico.
Inoltre, la lavorazione per uso alimentare è semplice: sono commestibili nella loro forma originale, quindi l’insetto può essere consumato intero, oppure trasformato in impasti o macinati di farina.
In qualsiasi modo vengano consumati, l’apporto proteico è conservato.
Gli insetti possono essere consumati interi come snack, oppure in polvere in biscotti, cioccolato, pane, pasta, cracker, barrette proteiche e sostituti della carne.
La pasta contenente farina di insetti, ad esempio, viene prodotta principalmente con semola di grano o di farro, arricchita con circa il 10-15% di farina di insetti quali grilli macinati o vermi da pasto.
Questo procedimento rende la pasta un alimento ricco di proteine senza che si senta il sapore degli insetti.
Anche la FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations) dichiara che l’uso di insetti commestibili per l’alimentazione umana e la produzione di mangimi può fornire una serie di vantaggi nutrizionali, ambientali e socioeconomici [1].
Insetti ammessi
Asia, Africa e America latina integrano già da tempo la loro alimentazione con gli insetti ma le tendenze in tema alimentare confermano un uso maggiore di insetti anche nei paesi dell’Unione Europea.
Ma, se in Oriente troviamo già centinaia di specie di insetti commestibili, in Europa sono solo quattro quelli ammessi:
- la larva gialla della farina (Tenebrio molitor) congelata, essiccata e in polvere (da giugno 2021, Reg. 2021/882 e Reg.2022/169)
la locusta migratoria (Locusta migratoria) congelata, essiccata e in polvere (da novembre 2021, Reg. 2021/1975)
- il grillo domestico (Acheta domesticus) congelato, essiccato e in polvere (da febbraio 2022, Reg. 2022/188), nonché la polvere parzialmente sgrassata ottenuta dal grillo domestico (Acheta domesticus) (da gennaio 2023, Reg. 2023/5)
- il verme minore (forma larvale di Alphitobius diaperinus) congelato, essiccato, in pasta e in polvere (da gennaio 2023, Reg. 2023/5).
Legislazione Europea in materia di insetti
Il commercio di prodotti alimentari a base di insetti è regolamentato dalla legislazione comunitaria europea relativa ai cosiddetti “Novel Food”.
Tale definizione è utilizzata per tutti quei prodotti che NON risultavano presenti in misura significativa sul mercato del territorio europeo prima del 15 maggio 1997 (Regolamento (CE) n. 258/97).
Il successivo Regolamento EU 2015/2283, entrato in vigore nel 2018, ha sostituito ed abrogato le precedenti normative.
In particolare, l’art. 3 di tale provvedimento ha esteso la definizione di “Novel Food” a tutti gli alimenti di origine animale e vegetale extra-europei, agli alimenti che derivano da nuove fonti o sostanze, oppure ottenuti con processi innovativi e nuove tecnologie.
L’autorizzazione alla commercializzazione di tali alimenti segue un iter burocratico ben definito con la presentazione di dossier scientifici da parte del richiedente.
Tutto questo è disposto a tutela e garanzia della salute del consumatore.
La sicurezza alimentare richiede necessariamente la valutazione del rischio nell’introduzione di insetti nella filiera.
Solo così facendo, si ha la certezza di avere sistemi produttivi sicuri, in grado di monitorare e contenere i rischi che potrebbero derivare dall’uso di questo alimento.
L’Unione Europea consente l’uso di insetti negli alimenti e raccomanda l’indicazione in etichetta della presenza di insetti come ingredienti.
Tutti gli alimenti commercializzati in Europa devono infatti rispettare i requisiti di etichettatura previsti da Regolamento europeo n.1169/2011.
La legislazione italiana
In Italia, invece, il 23 marzo 2023 il governo ha notificato alla Commissione europea quattro decreti interministeriali per regolare la vendita delle farine di insetti.
Secondo tali norme, i produttori dovranno necessariamente segnalare in etichetta la presenza di farine di insetti e posizionare i prodotti in scaffali dedicati nella grande distribuzione organizzata.
L’obiettivo di questi provvedimenti è quello di trovare un punto di incontro tra i “Novel Food” autorizzati a Bruxelles e i modelli di consumo dei cittadini italiani.
Un processo che si basa proprio su una corretta informazione per dare la possibilità a tutti di scegliere consapevolmente i propri alimenti e come nutrirsi.
I provvedimenti sono stati notificati alla Commissione Europea e dovranno attendere la risposta della stessa prima che le nuove norme possano essere applicate.
In America, la Food and Drug Administration ha inoltre pubblicato un regolamento, il Food Defect Levels Handbook, che fissa i livelli di accettabilità di contaminazione di un prodotto alimentare con insetti e altri materiali estranei.
Insetti commestibili: rischio allergeni e prevenzione
Pur avendo diversi aspetti positivi, gli insetti rappresentano anche un potenziale rischio per le persone allergiche.
Tropomiosina e arginina chinasi sono state identificate come le principali proteine allergeniche all’interno degli insetti che possono innescare una risposta allergica se consumati da individui sensibilizzati.
Queste due proteine sono infatti riconosciute come fattore scatenante di allergie a crostacei, molluschi e acari della polvere.
Inoltre, è stato osservato che le tecniche di trattamento termico e di digestione non eliminano l’allergenicità delle proteine degli insetti.
Un altro fattore di rischio è legato al fatto che i prodotti alimentari a base di insetti hanno prezzi relativamente alti.
Questo potrebbe portare l’industria alimentare ad aggiungere a questi prodotti, altri ingredienti più economici, quali ad esempio la soia o il grano, con conseguente aumento di rischio di reazioni allergiche.
Diventa quindi fondamentale una corretta etichettatura per garantire alti livelli di sicurezza al consumatore finale.
In questo contesto, l’analisi e la rilevazione di allergeni è indispensabile per garantire prodotti sicuri lungo l’intera filiera alimentare.
Strumenti d’analisi R-Biopharm
Per tutelare il consumatore, il team di ricerca e sviluppo di R-Biopharm ha messo a punto un nuovo kit RT-PCR per la rilevazione di una specifica sequenza di DNA di insetti: SureFood® ALLERGEN Insects.
Con il kit SureFood® ALLERGEN Insects è possibile rilevare in modo rapido, semplice e accurato la presenza delle principali specie di insetti all’interno di campioni alimentari, tra cui Alphitobius diaperinus (verme della farina), Acheta domesticus (grillo domestico), Locusta migratoria e larva del Tenebrio molitor, specie approvate per il consumo umano nell’Unione Europea.
Il kit SureFood® ALLERGEN Insects può essere utilizzato con tutti i termociclatori in commercio ed è ottimizzato per l’uso con RIDA®CYCLER grazie a protocolli già impostati.
Speriamo che tu abbia trovato la lettura di questo articolo sulle novità e rischi degli alimenti a base di insetti interessante. Per altri contenuti simili, consulta la sezione Qualità del nostro sito web. E se vuoi restare sempre al passo con le ultime novità in fatto di Agrifood, iscriviti alla nostra Newsletter!
Valentina Bianchi
Laureata in Scienze Biologiche, dal 2009 lavora presso la filiale italiana di R-Biopharm AG, azienda leader nello sviluppo e produzione di sistemi analitici per il settore alimentare, mangimistico e per la diagnostica clinica. All’interno dell’azienda, si occupa delle attività di marketing, dalla pianificazione e lo sviluppo fino al monitoraggio delle diverse campagne di comunicazione in forma digitale e in stampa.
In parallelo, gestisce il servizio di informazione e assistenza al cliente, orientato alla fidelizzazione e all’accrescimento della customer satisfaction.
R-Biopharm
R-Biopharm è un’azienda internazionale fondata nel 1988 a Darmstadt (Germania) e certificata DIN EN ISO 9001 e ISO 13485. È rappresentata in più di 120 Paesi con 120 distributori e 28 filiali in tutto il mondo.