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Nuovi modelli di innovazione interativa: come operano i Gruppi Operativi
Secondo i dati riportati nelle Linee Guida per lo sviluppo dell’Agricoltura di Precisione in Italia [1], ad oggi solo l’1% della superficie agricola italiana viene gestita attraverso l’utilizzo di tecnologie di Smart Agriculture. La scarsa propensione all’innovazione è spesso condizionata dalla limitata disponibilità finanziaria degli imprenditori agricoli e dall’elevato costo delle tecnologie [2].
Per far fronte a queste problematiche la Politica Agricola Comunitaria (PAC) è intervenuta attraverso l’emanazione di fondi specifici per supportare l’innovazione nel settore Agrifood. In particolare, le sottomisure 16.1 e 16.2, che finanziano la costituzione dei Gruppi Operativi per l’Innovazione (GOI), hanno contribuito in maniera determinante nella diffusione delle tecnologie di Smart Agriculture.
I GOI, istituiti all’interno del Partenariato Europeo per l’Innovazione in agricoltura (PEI-AGRI https://ec.europa.eu/eip/agriculture/en), sono composti da imprenditori agricoli e del settore agroalimentare, ricercatori, consulenti ma anche technology providers, che collaborano insieme per la risoluzione di una specifica problematica, attraverso un modello di innovazione interattivo [3].
Il presente articolo fornisce una panoramica sui Gruppi Operativi (GO) attivati in Italia nell’ambito della Smart Agriculture, attraverso l’esperienza del Gruppo Filippetti, Technology Providers italiano che attraverso la Misura 16 – Cooperazione, ha investito in un business per loro del tutto nuovo, quello del settore Agrifood, proponendo soluzioni digitali per l’Agricoltura.
L’attuazione della Misura 16 in Italia: quali evidenze per la Smart Agriculture?
Il CREA-PB (https://www.crea.gov.it/) ha istituito la Banca dati nazionale dei GO, ospitata all’interno del portale Innovarurale (www.innovarurale.it), che raccoglie le informazioni dei GO attivati in Italia attraverso le sottomisure 16.1 e 16.2 dei PSR. Ad oggi in Italia sono attivi 545 GO, per un contributo totale concesso pari a 205.611.401 €.
All’interno della banca dati è possibile consultare le informazioni relative ai 351 Gruppi Operativi fino ad ora registrati al suo interno. L’agricoltura di precisione è la tematica trasversale affrontata da 37 Gruppi Operativi (10%), che lavorano principalmente sulla coltura del grano, della vite e del comparto ortofrutta.
Tuttavia per Bonfiglio e Carta (2020) [4], i GO che hanno introdotto al loro interno delle soluzioni digitali ammontano a circa il 40% del totale dei GO, includendo sia quei GO in cui l’innovazione digitale rappresenta l’obiettivo principale del progetto, sia quelli che adottano strumenti digitali a supporto del progetto.
All’interno dei GO collaborano anche aziende tecnologiche come il Gruppo Filippetti, che hanno deciso di mettere le proprie conoscenze digitali a servizio dell’agricoltura.
Le imprese si raccontano: L’esperienza del Gruppo Filippetti nei Gruppi Operativi per l’innovazione
Il Gruppo Filippetti (https://www.gruppofilippetti.it/) si identifica sul mercato come Global Technology Provider e Global System Integrator italiano, leader nella produzione di tecnologie IoT hardware e software. Nel 2017 il Gruppo ha deciso di scommettere nello sviluppo di tecnologie abilitanti per la Smart Agriculture, utilizzando come canale quello offerto dai bandi regionali dei Gruppi Operativi per l’Innovazione. In questa azione innovativa, quella dell’ Innovation Manager è una figura chiave.
Il Gruppo Filippetti può contare sul technology provider Emiliano Anceschi (Figura 1) che si occupa del coordinamento delle attività della Divisione Innovation, lavorando sulla creazione di strumenti e processi per la gestione dell’innovazione all’ interno di un’organizzazione estremamente votata alle nuove tecnologie. L’Innovation Management Office (IMO) mantiene i rapporti con gli enti di ricerca e i partner esterni e supporta la gestione delle attività dei GO nella formalizzazione della documentazione relativa alle attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale.
L’obiettivo del Gruppo Filippetti è di rivoluzionare e migliorare il mondo delle attività operative in tutti i settori. Per questo ha deciso di scommettere sulla digitalizzazione del settore Agrifood. Alla base delle soluzioni proposte c’è la capacità di realizzare piattaforme software in grado di elaborare grandi volumi di dati, supportando la gestione operativa attraverso evoluti algoritmi di esplorazione delle informazioni.
Tra gli strumenti più importanti adoperati, vi è sicuramente la Smart Network, una rete IoT Wireless alimentata a batteria, con cui è possibile raccogliere le informazioni senza vincoli di investimenti in infrastrutture informatiche tradizionali.
Agrifood significa anche lavorare per la sostenibilità, per il miglioramento dell’efficienza dell’utilizzo delle risorse naturali e per l’aumento della qualità delle materie prime e della loro piena tracciabilità. Questi obiettivi rappresentano per il Gruppo Filippetti, così come per ogni azienda tecnologica che voglia investire nel futuro, un’opportunità da cogliere e allo stesso tempo una stimolante sfida da vincere.
Ed infatti, il processo di digitalizzazione è sempre più reale. Le nuove generazioni di agricoltori che comprendono i vantaggi nell’utilizzo della tecnologia digitale, sono i veri protagonisti di questo processo. Un campo efficientemente gestito, si traduce in evidenti vantaggi economici misurabili ed in grado di coprire gli investimenti necessari già all’interno di una singola stagione.
La tecnologia per la raccolta delle informazioni di campo con sensoristica specializzata e distribuita, sta raggiungendo un buon grado di maturità; le piattaforme di memorizzazione e di analisi dei dati sono ormai disponibili sul mercato e garantiscono le prestazioni necessarie. La sfida odierna è quella di specializzare gli algoritmi con il supporto degli esperti di dominio e validare i risultati su applicazioni reali statisticamente significative
Le soluzioni del Gruppo Filippetti all’interno dei Gruppi Operativi: un caso studio
L’azienda è attiva in 5 diversi GO, nella Regione Marche, con i progetti SAT-Smart Agriculture Team e Smart Vitis, e nella Regione Umbria, con i Progetti Smart Agri (http://smartagri.it/) Re-Food (https://www.refud.it/) e Digifarm.
All’interno dei GO si propongono soluzioni verticali incentrate sul monitoraggio delle fitopatie e sul calcolo della variabilità del suolo, sviluppando diversi indici di vegetazione, all’irrigazione e alla disponibilità di azoto. L’attività principale è quella di rilevare le condizioni micro climatiche di campo per creare un insieme integrato di strumenti di misura delle condizioni climatiche.
I dati rilevati dalle diverse fonti, vengono poi gestiti all’Interno della Smart Agri Platform, costituita da un insieme di moduli applicativi e tecnologie infrastrutturali, pensate per erogare in modalità Cloud servizi evoluti agli imprenditori agricoli. Attualmente la piattaforma lavora su diverse tipologie di colture, erbacee ed arboree, come quella del grano, erba medica, tartufo e vite (Figura 2).
In futuro, si prevedono soluzioni sempre più sofisticate come l’utilizzo di robot per affiancare ed aiutare le attività di campo o il miglioramento della sensoristica per aumentare affidabilità e precisione attraverso la specializzazione. Grande importanza riceverà anche la tracciabilità di filiera, con etichette intelligenti che consentono di documentare il ciclo di vita dei prodotti agroalimentari.
Conclusioni
La Misura 16 è stata essenziale per creare la necessaria contaminazione tra ciò che è possibile fare con la tecnologia e ciò che è necessario misurare ed elaborare per il dominio Agrifood. Vi sono obiettivi precisi: mettere insieme il meglio di ciascuno a servizio del raggiungimento di traguardi che potrebbero risultare ostici, se affrontati separatamente.
Dal confronto con il Gruppo Filippetti è emerso come i GO siano uno strumento efficace per l’introduzione e la sperimentazione delle tecnologie digitali all’interno di quelle aziende agricole, per limitata disponibilità finanziaria, non potrebbero normalmente beneficiare di tali innovazioni.
- Blasi, G., Pisante, M., Sartori, L., Casa, R., Liberatori, S., Loreto, F., & De Bernardinis, B. (2017). Linee guida per lo sviluppo dell’agricoltura di precisione in Italia. Rome, ITALY.
- Long, T. B., Blok, V., & Coninx, I. (2016). Barriers to the adoption and diffusion of technological innovations for climate-smart agriculture in Europe: evidence from the Netherlands, France, Switzerland and Italy. Journal of Cleaner Production, 112, 9-21.
- Materia, V. C. (2014). Strategie di implementazione del Partenariato Europeo dell’Innovazione “Produttività e sostenibilità in agricoltura. AgriRegioniEuropa, 37(10)
- Bonfiglio A.,Carta V. (2020). Digitalizzazione in agricoltura: la trasformazione digitale passa attraverso i Gruppi Operativi. Pianeta PSR. Numero 92 – giugno 2020 (http://www.pianetapsr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2390)
- PEI-AGRI: https://ec.europa.eu/eip/agriculture/en
- Innovarurale (innovarurale.it)
- CREA-PB(https://www.crea.gov.it/)
- Gruppo Filippetti (https://www.gruppofilippetti.it/)
- Progetto Smart Agri (http://smartagri.it/)
- Progetto Re-Food (https://www.refud.it/
Giorgia Bucci
Giorgia Bucci è una Dottoranda presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali – D3A dell’Università Politecnica delle Marche. Collabora con Evolvea s.r.l. nell’ambito della sostenibilità economica ambientale e sociale delle tecnologie di Agricoltura di precisione e dei nuovi modelli di Business per la Digital Agriculture.