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Perché insetti: pro e contro di una nuova realtà
Il rapido aumento dei prezzi delle materie prime fa sì che la produzione di mangimi alternativi sia un settore di forte interesse esplorativo.
La messa a punto di mangimi a base di insetti edibili può rappresentare un interessante e sicura fonte mangimistica, considerando che sono già il naturale alimento per diverse specie animali [1].
Gli insetti edibili potrebbero non solo rappresentare un’opportunità economica per molte medie e piccole realtà agricole locali, ma anche un importante mezzo per soddisfare le esigenze di un mondo in continuo cambiamento.
Infatti, grazie alla loro enorme capacità di adattamento, questi minuscoli animali potrebbero essere facilmente e convenientemente allevati su substrati alternativi, così come sottoprodotti e materiali di scarto [2], andando a chiudere il gap dell’economia circolare e incontrando perfettamente i requisiti delle strategie per la sostenibilità promosse dall’Unione Europea (Fig. 1).
Un secondo aspetto estremamente importante è poi la questione legata all’impatto ambientale ed all’utilizzo delle risorse.
Diversi studi hanno dimostrato che la produzione di insetti è significativamente meno impattante in termini di emissione di gas-serra e utilizzo di acqua e terreno che altre tradizionali produzioni [5].
Questo si traduce in una maggiore disponibilità di terreno agricolo per la produzione di cibo per l’alimentazione umana.
Il fatto che la produzione di insetti può essere considerata relativamente indipendente dal terreno agricolo, potrebbe poi condurre ad un altro vantaggio.
Infatti chiunque potrebbe allevare e produrre insetti da utilizzare come mangime per i propri animali e questo potrebbe aprire nuove opportunità come la possibilità di produrre il mangime per il proprio bestiame quasi interamente in azienda, diventando indipendenti dalle industrie mangimistiche.
Tuttavia, parlare di insetti edibili nasconde anche alcune criticità.
Una considerazione da non sottovalutare è infatti la quantità di insetti da produrre per poter soddisfare le esigenze alimentari di un allevamento.
Tale preoccupazione è solo parzialmente giustificata, considerando che gli insetti sono una ricca fonte di nutrienti di altissima qualità, comparabile se non migliore a farina di soia e farina di pesce [6].
Inoltre è anche importante considerare che gli insetti non possono sostituire il 100% dei tradizionali mangimi.
Un livello di inclusione nelle formulazioni mangimistiche compreso tra il 10 e il 30% sembra essere il più adatto per non impattare negativamente le performance di produzione e di crescita degli animali [6; 7; 8; 9; 10].
Insetti nei mangimi: la situazione in UE
Il settore degli insetti edibili è un settore nuovo, ma già estremamente vivo, come testimoniato dal grande interesse scientifico, mediatico e commerciale verso questo argomento.
Infatti, basti pensare che l’International Platform of Insects for Food and Feed (IPIFF), un’organizzazione non profit basata in Europa, ha riportato che i suoi membri hanno realizzato più di 1 miliardo di investimenti nel solo anno 2021 per un volume di produzione che ha superato le 6.000 tonnellate annue, generando più di 1000 nuovi posti di lavoro.
Tuttavia è importate sottolineare l’incertezza legislativa che caratterizza questo settore.
Infatti, mentre diverse specie di insetti sono state chiaramente ammesse in acquacultura già dal 2017 (Reg. UE 2017/893) e nell’alimentazione di suini e pollame dallo scorso anno (Reg. UE 2021/1372), non è ancora chiara la possibilità di utilizzare questa nuova fonte alimentare nell’allevamento di altre specie animali.
Di contro, una cosa ben chiara è che, diversamente da come molti produttori e consumatori pensano, gli insetti utilizzati nell’alimentazione di animali da reddito devono essere allevati in condizioni controllate.
La conoscenza dell’intera vita dell’insetto, dal substrato iniziale in cui è cresciuto, fino al metodo di processamento e alla commercializzazione è infatti un requisito indispensabile per garantire alti standard di sicurezza, esattamente come accade per qualunque altro alimento e mangime.
Per questo motivo substrati non giudicati al 100% sicuri, come sottoprodotti di attività industriali e rifiuti alimentari, non sono ammessi nell’alimentazione di insetti, guidando da un lato ad una maggiore garanzia per il consumatore finale ma dall’altro ad un maggiore costo di produzione e prezzo di vendita del prodotto finale [3].
Questo nonostante diversi studi hanno mostrato che gli insetti possano liberamente crescere su substrati contaminati con micotossine o microrganismi patogeni, rimanendo comunque intatti e garantendo un alto livello di sicurezza per il consumatore [11; 12].
Benessere animale e sicurezza dei mangimi
Oltre agli aspetti legati alla sicurezza alimentare, un importante aspetto da considerare è legato all’impatto che gli insetti edibili potrebbero avere sulle performance e sul benessere animale.
Importante è considerare la composizione nutritiva della dieta dell’animale la quale dovrebbe incontrare al meglio le sue esigenze, sia in termini di mantenimento che di produzione. In tal senso gli insetti si potrebbero adattare perfettamente alle esigenze dietetiche di qualsiasi animale in quanto la loro composizione nutritiva è estremamente plastica [13].
Accanto a ciò, un parametro da considerare è relativo alla presenza di particolari nutrienti come acido laurico e chitina che se da un lato sono responsabili della riduzione della digeribilità’ del mangime, dall’altro sono importanti per garantire la salute dell’animale.
Infatti queste sostanze naturalmente presenti negli insetti possono esercitare attività antimicrobiche e immunostimolanti [6].
In questa direzione è anche importante considerare che molte specie di insetti edibili sono naturalmente capaci di sintetizzare peptidi antimicrobici (Fig. 2), ovvero sostanze che possono agire come alternative ai tradizionali antibiotici [14].
Conclusioni
Gli insetti edibili potrebbero rappresentare un interessante fonte mangimistica per il futuro. La loro capacità di crescere su un’ampia tipologia di substrati guiderà ad una riduzione dell’impatto ambientale delle produzioni ed al tempo stesso alla liberazione di terreni agricoli da destinare alla produzione di alimenti per l’uomo. Aggiornamenti legislativi così come maggiore educazione dei consumatori verso queste nuove fonti mangimistiche sono comunque i primi steps per la promozione degli insetti nella mangimistica.
Speriamo che tu abbia trovato la lettura di questo articolo sui mangimi del futuro interessante. Per altri contenuti simili, consulta la sezione Ricerca e Sviluppo del nostro sito web. E se vuoi restare sempre al passo con le ultime novità in fatto di Agrifood, iscriviti alla nostra Newsletter!
[1] Sogari, G., Amato, M., Biasato, I., Chiesa, S., & Gasco, L. (2019). The potential role of insects as feed: A multi-perspective review. Animals, 9(4), 119.
[2] Pinotti, L., & Ottoboni, M. (2021). Substrate as insect feed for bio-mass production. Journal of Insects as Food and Feed, 7(5), 585-596.
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[14] Xia, J., Ge, C., & Yao, H. (2021). Antimicrobial peptides from black soldier fly (Hermetia illucens) as potential antimicrobial factors representing an alternative to antibiotics in livestock farming. Animals, 11(7), 1937.
Giacomo Rossi
Giacomo Rossi è un ricercatore dottorando in Quality and Safety of Food and Feed presso l’Istituto Leibniz per l’ingegneria Agricola e la bio-economia di Potsdam (Germania). Durante i suoi studi presso l’Università degli Studi di Perugia ha maturato un forte interesse verso gli insetti edibili. Dopo un tirocinio di 6 mesi presso l’Università di Wageningen in Olanda si è trasferito in Germania per un dottorato di ricerca.