Indice
Introduzione
L’approvazione della legge che proibisce la produzione e la commercializzazione di alimenti da” derivazione da colture cellulari o tessuti provenienti da animali” in Italia ha conquistato i media nazionali ed internazionali [1]. Una parte della norma approvata concerne la denominazione dei prodotti a base vegetale alternativi a quelli di origine animale. In questo articolo non si tratterà di questo aspetto, anch’esso al centro di dibattito sia in Italia che oltre i confini nazionali, bensì si vuole fare chiarezza su diverse tematiche legate alle proteine alternative.
In primo luogo, verrà analizzata la natura delle proteine alternative e come si applica il divieto in relazione a esse. Successivamente verranno esplorate le autorizzazioni necessarie e le modalità di accesso al mercato per queste proteine e per poi approfondire quali sono le ragioni alla base del divieto. Infine, verrà esaminata la linea di pensiero europea su questo argomento, integrando esempi concreti provenienti da altri stati membri.
Proteine alternative e applicazione del divieto
Le proteine cosiddette alternative si possono racchiudere in diverse tipologie e la loro funzione è quella di costituire dei sostitutivi delle proteine animali nella dieta umana [2]. Tra le tipologie di proteine alternative vi sono: le proteine vegetali, le proteine da fermentazione/”single cell”, le proteine da tessuti cellulari, quelle da insetti e quelle algali.
Le proteine vegetali
Le proteine vegetali sono quelle che derivano dalle piante, concentrate o isolate dalla matrice di origine (es. legumi, oleaginose) attraverso processi chimici o fisici. Sono la categoria maggiormente diffusa, alla base dei prodotti “plant-based” alternativi, ad esempio, alla carne oppure al latte. Sono disponibili all’industria come ingredienti e rientrano in un numero crescente di formulazioni.
Le proteine da fermentazione/”single cell”
Vi sono microorganismi che, fatti sviluppare in determinate condizioni trofiche ed ambientali (lieviti, batteri, microalghe, funghi), sono in grado di esprimere quantitativi e/o tipologie di proteine di interesse commerciale. Si possono ottenere proteine isolate, concentrate oppure ingredienti derivanti dalla matrice intera che contiene anche i microorganismi. La caratteristica fondamentale in questo caso è che attraverso una selezione dei microorganismi o biotecnologie è possibile ottenere specifiche proteine identiche a quelle animali (es. proteine del latte, proteine dell’uovo). Va inoltre precisato che con questo approccio è anche possibile ottenere altre componenti come i grassi o micronutrienti: ad esempio, alcune vitamine già impiegate nell’industria alimentare vengono ottenute con queste modalità. Anche gli enzimi, coadiuvanti tecnologici alla base di molti processi dell’industria alimentare, vengono ottenuti in questo modo.
Le proteine da tessuti cellulari
In questo caso si parte da cellule animali a partire dalle quali vengono ricostituiti interi tessuti, un classico esempio è quello dei tessuti muscolari per ottenere carne. In questo caso non sono tanto le singole cellule oppure il loro contenuto da soli ad interessare, bensì l’intero tessuto, che può quindi avere potenzialmente le medesime caratteristiche compositive ed organolettiche di un pezzo di carne animale.
Le proteine da insetti
L’allevamento di alcune specie di insetti commestibili porta alla produzione di ingredienti. Gli insetti vengono trasformati attraverso processi chimici e fisici in ingredienti prevalentemente proteici o grassi. Da un punto di vista logico, queste proteine rimangono di origine animale. Tuttavia l’elevata capacità di bioconversione degli insetti e l’elevata resa in proporzione ai consumi rende questi ingredienti proteici alternativi alle proteine da filiere animali classiche. Inoltre, sebbene gli insetti siano tradizionalmente consumati in alcune parti del mondo, in Europa le filiere ingredientistiche a cui ci si riferisce in questo caso rientrano nel quadro dei novel food.
Le proteine algali
Esistono diverse tipologie di alghe che contengono quantitativi proteici di potenziale interesse commerciale: da alghe brune, che rosse o verdi. Benché storicamente consumate in alcune parti del mondo, si sta lavorando molto sull’ottimizzazione produttiva e l’incremento di resa di molte specie e varietà.
Queste cinque tipologie di fonti proteiche possono concorrere ad integrare e sostituire l’attuale sistema di approvvigionamento proteico basato sulle produzioni animali.
Autorizzazioni e accesso al mercato per le proteine alternative
Veniamo dunque alla norma approvata dalla Camera [3]: si indica la derivazione da colture cellulari o tessuti provenienti da animali. Rientriamo quindi nella terza casistica descritta.
Nel contesto Europeo gli alimenti derivanti da tessuti cellulari animali sono considerati novel food secondo la definizione del Regolamento (UE) 2015/2283: si intendono per novel food tutti quei prodotti e sostanze alimentari privi di storia di consumo “significativo” al 15 maggio 1997 in UE, e che, quindi, devono sottostare ad un’autorizzazione, per valutarne la loro sicurezza, prima della loro immissione in commercio.
L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) è responsabile per la valutazione del rischio preventivamente all’immissione sul mercato. La proposta di novel food da introdurre sul mercato necessita della produzione di un dossier inclusivo di studi specifici di valutazione dell’effetto del cibo in esame sulla salute umana e segue una procedura centralizzata. L’esito della valutazione di EFSA costituisce normalmente una base su cui il legislatore (la Commissione Europea, che legifera sulle norme alimentari per tutti gli stati membri) scrive e promulga le norme.
In Tabella 1 è offerta una panoramica dello status di approvazione normativa e presenza sul mercato delle varie tipologie di proteine alternative in Europa e nel Mondo. Ad oggi non vi sono proteine da tessuti di origine animale approvati per il consumo nel mercato europeo. A settembre 2023 un’azienda tedesca è stata la prima ad entrare nella fase precedente il percorso formale EFSA per la valutazione della sicurezza di una salsiccia a base di tessuti cellulari animali coltivati [11].
Per quanto riguarda i paesi extra-europei vi sono solamente pochi esempi: le tecnologie per produrre alternative alla carne in questo modo non sono ancora scalabili in maniera ampia e sono molto costose. Nei prossimi anni si prevede un’ottimizzazione ed un avanzamento di queste tecnologie che possano permettere un allineamento dei prezzi.
Ragioni del divieto
Nel testo approvato [3] si fa appello a
"[…] la tutela della salute umana e degli interessi dei cittadini, […] a preservare il patrimonio agroalimentare, quale insieme di prodotti che sono espressione del processo di evoluzione socio-economica e culturale dell’Italia. Il valore di tale processo è riconosciuto di rilevanza strategica per l’interesse nazionale (comma 1). Il patrimonio agroalimentare italiano costituisce dunque uno dei punti di forza del nostro Paese; esso si compone di prodotti qualitativamente molto competitivi che soddisfano le aspettative di tipicità e reputazione raggiungendo i più svariati mercati internazionali e registrando ottimi successi commerciali. Esso, come specificato nella disposizione in commento, ha assunto quindi una valenza sociale e culturale oltre che economica." [3].
Inoltre ci si riferisce al principio di precauzione, in base al quale è possibile promulgare leggi che permettano una tutela superiore dei cittadini o dell’ambiente rispetto a quanto imposto su base comunitaria.
Questo è giustificabile in tre casi [12]:
- l’identificazione degli effetti potenzialmente negativi;
- la valutazione dei dati scientifici disponibili;
- l’ampiezza dell’incertezza scientifica.
Si riferisce anche che il principio di precauzione può essere invocato solo nell’ipotesi di un rischio potenziale, e che non può in nessun caso giustificare una presa di decisione arbitraria [12]. Si prescinde qui dal dibattito di natura politica, si nota solo come non siano stati apportati dati scientifici o elementi di valutazione del rischio a supporto dell’applicazione del principio di precauzione, almeno attualmente.
Linea di pensiero europea ed esempi da altri stati membri e Regno Unito
A livello Europeo l’importanza dello sviluppo di una strategia comunitaria è evidenziata da un rapporto del Comitato sull’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo [13]. Per quanto riguarda attività di ricerca e sviluppo, l’Europa finanzia studi che coinvolgono di fatto tutte le fonti proteiche già da anni, come evidenziato in un briefing del servizio ricerca del Parlamento Europeo [14].
Gli stati membri si stanno muovendo con misure di finanziamento o strategie dedicate, vediamo alcuni esempi:
Germania: il budget federale per il 2024 prevederà 38 milioni di investimenti da dedicare alla transizione proteica: 8 milioni per la transizione verso colture proteiche per il consumo umano, istituzione di un competence center dedicato alle proteine del futuro, un programma da 20 milioni di Euro per spostare le competenze dei produttori di proteine animali verso le proteine alternative (plant-based, da fermentazione e da colture cellulari), programmi di promozione delle tecnologie di produzione di proteine alternative (10 milioni di euro) [15];
Paesi Bassi: già dal 2020 esiste una strategia nazionale per la transizione proteica. Un insieme di inziative per la promozione della ricerca nell’ambito delle proteine alternative e delle aziende del settore con investimenti. In particolare è già in azione una prima tranche di 60 milioni di finanziamenti in varie aree con obiettivo carne da tessuti cellulari e latte ottenuto da fermentazioni [16];
Danimarca: A ottobre 2023 la Danimarca ha annunciato un piano per la promozione delle proteine vegetali, che coinvolge varie aree: dalla ricerca allo sviluppo industriale alle start-up. L’obiettivo è quello di aumentare il consumo di proteine vegetali nella popolazione ed aumentare le competenze industriali nel settore [17];
Francia: nel 2020 è stato presentato un piano da 100 milioni di euro per aumentare la coltivazione di proteaginose, con l’obiettivo di raggiungere l’8% di superfici coltivate entro il 2030 [18];
Regno Unito: ex stato membro e “vicino di casa” ha dichiarato il suo intento di investire due miliardi di sterline in un piano, dove oltre ad agricoltura cellulare e carne coltivata, si punta ad un significativo progresso tecnologico centrato sulle biotecnologie a 360° nei prossimi 10 anni [19].
Maggiore produzione di proteine alternative in Europa: necessità strategica
Negli esempi riportati e nel Report dell’Unione Europea [13] è indicato come due siano le ragioni principali per le quali è richiesta una maggiore produzione di proteine alternative:
riduzione della dipendenza nazionale dall’approvvigionamento extra-UE. Infatti, l’Europa non è attualmente autosufficiente nel bilancio proteico ed eventi come il conflitto russo-ucraino hanno reso evidente l’importanza di catene di approvvigionamento quanto più possibile locali e indipendenti;
miglioramento della sostenibilità dei sistemi alimentari, abbandonando alimenti di origine animale che consumano molte risorse per spostarsi su alternative di minore impatto.
Conclusioni
Le molte iniziative governative e comunitarie confermano che appare importante e massimamente urgente armonizzare gli sforzi ed intensificare il dialogo per adottare strategie efficaci per ottenere un approvvigionamento proteico stabile e sostenibile, valutando tutti gli strumenti a disposizione.
L’articolo proposto è stato scritto e compilato a titolo totalmente personale, indipendente volontario dall’autore, per scopo divulgativo e ludico. Non si dichiarano conflitti di interesse.
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[1] Kirby, P., Italy bans lab-grown meat in nod to farmers, https://www.bbc.com/news/world-europe-67448116, 2023, accesso 2/12/2023
[2] Banach, J. L. , van der Berg, J. P., Kleter, G., van Bokhorst-van de Veen, H., Bastiaan-Net, S., Pouvreau, L. van Asselt, E.D. Alternative proteins for meat and dairy replacers: Food safety and future trends. Critical Reviews in Food Science and Nutrition, 2022
[3] Servizio Studi – Dipartimento Affari Sociali Camera dei deputati, Disposizioni in materia di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi: Progetti di legge Numero: 105/2, 2023 https://documenti.camera.it/leg19/dossier/testi/AG0018b.htm?_1700393208309, accesso 2/12/2023
[4] EFSA NDA Panel (EFSA Panel on Nutrition, Novel Foods and Food Allergens),Turck D, Bohn T, Castenmiller J, De Henauw S, Hirsch-Ernst KI, Maciuk A, Mangelsdorf I, McArdle HJ,Naska A, Pelaez C, Pentieva K, Siani A, Thies F, Tsabouri S, Vinceti M, Cubadda F, Frenzel T, HeinonenM, Maradona MP, Marchelli R, Neuhauser-Berthold M, Poulsen M, Schlatter JR, van Loveren H,Fernandez A and Knutsen HK, 2021. Scientific Opinion on the safety of mung bean protein as a novelfood pursuant to Regulation (EU) 2015/2283. EFSA Journal, 2021
[5] FDA (US Food and Drugs Administration), GRAS notice No. 863, 2020
[6] Ettinger, J, Perfect Day’s Precision Fermentation Animal-Free Milk Comes to Asia In an Industry First. https://www.greenqueen.com.hk/perfect-day-precision-fermentation-animal-free-milk-singapore/ , 2022, accesso 2/12/2023.
[7] Douglas, L., ‘A new era’: US regulator allows first sales of lab-grown meat https://www.reuters.com/business/retail-consumer/upside-foods-good-meat-receive-final-usda-approval-sell-cultivated-meat-2023-06-21/, 2023, accesso 2/12/2023
[8] Woodyatt, A, Wiener-Bronner, D, Singapore becomes first country to approve lab-grown meat https://edition.cnn.com/2020/12/02/business/lab-grown-chicken-intl-scli-scn/index.html, 2020, accesso 2/12/2023
[9] EFSA NDA Panel (EFSA Panel on Nutrition, Novel Foods and Food Allergens),Turck D, Bohn T, Castenmiller J, De Henauw S, Hirsch-Ernst KI, Maciuk A, Mangelsdorf I, McArdle HJ,Naska A, Pelaez C, Pentieva K, Siani A, Thies F, Tsabouri S, Vinceti M, Cubadda F, Frenzel T, HeinonenM, Marchelli R, Neuhauser-Berthold M, Poulsen M, Prieto Maradona M, Schlatter JR, van Loveren H,Ververis E and Knutsen HK, 2021. Scientific Opinion on the safety of frozen and dried formulationsfrom whole yellow mealworm (Tenebrio molitor larva) as a novel food pursuant to Regulation (EU)2015/2283. EFSA Journal, 2021
[10] Samarathunga, J., Wijesekara, I., Jayasinghe, M. Seaweed proteins as a novel protein alternative: Types, extractions, and functional food applications. Food Reviews, 2023 International
[11] Cultivated B, The Cultivated B. Enters Pre-Submission Phase for Approval of Cultivated Meat in Europe. https://vegconomist.com/company-news/the-cultivated-b-becomes-worlds-first-company-to-pre-register-cell-cultivated-meat-with-european-food-safety-authority/ 2023, accesso 2/12/2023
[12] SINTESI DI: Comunicazione (COM(2000) 1final) sul principio di precauzione. https://eur-lex.europa.eu/IT/legal-content/summary/the-precautionary-principle.html. 2016, accesso 2/12/2023
[13] European Parliament, Report – A9-0281/2023, European protein strategy, 2023.
[14] EPRS (European Parliamentary Research Service) Members’ Research Service, PE 751.426, Briefing on EU protein strategy. 2023
[15] Paradigm Shift in German Federal Budget 2024: €38M for “Conversion of Animal Husbandry” and Protein Transition, https://vegconomist.com/politics-law/german-federal-budget-38m-protein-transition/ , 2023, accesso 3/12/2023.
[16] Netherlands to make biggest ever public investment in cellular agriculture. https://gfieurope.org/blog/netherlands-to-make-biggest-ever-public-investment-in-cellular-agriculture/, 2022, accesso 3/12/2023
[17] Morrison, O, Denmark unveils the ‘world’s first’ action plan for plant-based foods. https://www.foodnavigator.com/Article/2023/10/23/denmark-unveils-the-world-s-first-action-plan-for-plant-based-foods ,2023, accesso 3/12/2023
[18] Dubuoa-Lorsh, L, France unlocks €100 million to develop its plant-based protein production. https://www.euractiv.com/section/agriculture-food/news/france-unlocks-e100-million-to-develop-its-plant-based-protein-production/, 2020, Accesso 3/12/2023
[19] UK Government Backs Cultivated Meat and Fermentation in Landmark £2 Billion Plan https://vegconomist.com/politics-law/uk-government-cultivated-meat-fermentation-2-billion-plan-biotech-industry/ 2023, Accesso 11/12/2023.
Dario Battacchi
Background accademico internazionale in tecnologie alimentari, ha lavorato in diversi enti pubblici ed aziende in Italia e all’estero, occupandosi di Ricerca e Sviluppo, ricerca accademica e affari regolatori. Grande passione per il settore alimentare a 360°, attualmente lavora in ambito ricerca e sviluppo.