Indice
La storia del RASFF
Creato nel 1979 in risposta a un incidente riguardante le arance, il RASFF (all’epoca chiamato Rapid Alert System For Food) ha consentito alle autorità di condividere informazioni sulla sicurezza degli alimenti in modo efficiente per la prima volta. Gli Stati fondatori erano Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Regno Unito. Altri paesi membri ebbero accesso al RASFF non appena entrarono nell’Unione Europea.
Le prime comunicazioni avvenivano tramite telefono e telex, poi via fax e poi via e-mail. Nel 1994, l’Islanda, la Norvegia e il Liechtenstein divennero membri del RASFF nel quadro dello Spazio Economico Europeo.
Evoluzione e integrazione del RASFF
L’anno cruciale è stato il 2002, quando vennero stabilite la base giuridica e le procedure formali per il RASFF nell’art. 50 ai sensi del regolamento (CE) n. 178/2002, la “legislazione alimentare generale”. Fino ad allora, il RASFF aveva la sua base giuridica nella direttiva sulla sicurezza dei prodotti, mentre i mangimi non erano ufficialmente coperti dal sistema.
La crescita complessiva delle notifiche dimostra l’interesse comune di tutti i membri a condividere informazioni e informarsi reciprocamente. Nel corso del tempo, l’uso del RASFF è diventato una routine. Dal 1° maggio 2004 altri 10 paesi hanno aderito all’UE, il che significa che altri 10 Stati membri hanno riferito in merito a questioni di sicurezza alimentare [3]. Sebbene inizialmente il numero di notifiche trasmesse dai nuovi Stati membri fosse relativamente basso, è rapidamente aumentato. Nel 2007, Romania e Bulgaria hanno aderito al RASFF dopo l’adesione all’UE. Un accordo con la Svizzera le ha consentito di aderire al RASFF nel 2009. Nello stesso anno, in concomitanza con il 30 ° anniversario del RASFF, lo sportello RASFF è diventato operativo. La finestra RASFF offre ai paesi non membri del RASFF un accesso limitato a un database di notifiche RASFF [4].
La crescita di RASFF ha innescato la necessità di sviluppare una piattaforma online chiamata iRASFF. Questa piattaforma ha finalmente consentito ai membri del sistema di cooperare sulle notifiche in tempo reale, a partire dal 2011. Nello stesso anno la Commissione Europea ha adottato il Regolamento 16/2011, recante misure di attuazione di tale sistema. Ha formalizzato il funzionamento dettagliato del RASFF e il ruolo della Commissione europea come hub centrale. Nel 2013, la Croazia ha aderito al RASFF al momento dell’adesione all’UE. Nel 2014, la Commissione Europea ha aperto il Portale dei Consumatori RASFF, collegando le notifiche del RASFF alle informazioni pubblicate online sui richiami di prodotti.
La rete di allerta e cooperazione (ACN)
La rete di allerta e cooperazione (ACN) è composta dal Sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi (RASFF) (Fig. 1), la rete di assistenza e cooperazione amministrativa (AAC) e la rete europea contro le frodi nel settore agroalimentare (FFN), come stabilito dal Regolamento 2019/1715 della Commissione (Regolamento IMSOC) [7].
Ciascuna rete è responsabile di diversi aspetti della filiera agroalimentare, rispettivamente: non conformità con possibile rischio sanitario (RASFF), non conformità senza rischio sanitario (AAC) e sospetti di frode (FFN) [2]. Ogni membro della rete è rappresentato da un Punto di Contatto Unico (SCP). Una rete specializzata di AAC operativa è la rete antifrode agroalimentare. L’ACN è disciplinata dalle norme in materia di assistenza e cooperazione amministrativa stabilite dal Regolamento (UE) 2017/625 del Parlamento Europeo e del Consiglio, noto anche come Regolamento sui controlli ufficiali [1]. Gli scambi di informazioni tra i punti di contatto ACN vengono effettuati sulla piattaforma iRASFF sotto forma di notifiche.
Lo scambio di informazioni all’interno dell’ACN
Da marzo 2021, le tre reti che compongono l’ACN (RASFF, AAC e FFN) lavorano insieme per consentire un agevole scambio di informazioni tra le autorità competenti degli Stati membri e facilitare la cooperazione tra di loro. La Commissione Europea è il gestore dell’ACN e fornisce supporto tecnologico ad ACN, principalmente attraverso la piattaforma informatica iRASFF, che consente lo scambio di informazioni tra gli iscritti tramite notifiche ACN. Le informazioni scambiate nell’ambito dell’assistenza e la cooperazione amministrativa riguardano gli esiti dei controlli ufficiali effettuati sugli operatori economici e sulle merci sottoposte al controllo, nonché informazioni che consentono l’identificazione di tali operatori, locali o merci, nel caso in cui sia stata riscontrata una non conformità.
In particolare, gli Stati membri richiedono/ricevono assistenza amministrativa a/da altri Stati membri quando le Autorità competenti di uno Stato membro:
- hanno necessità di ulteriori dati o informazioni da parte delle Autorità competenti di un altro Stato membro per l’esecuzione dei controlli ufficiali;
- vengono a conoscenza di un caso di non conformità che può avere implicazioni anche in un altro Stato membro;
- durante i controlli ufficiali effettuati su animali o merci originari di un altro Stato membro, accertano la non conformità alle norme che può rappresentare un rischio o costituire un’infrazione potenzialmente grave, devono informare immediatamente lo Stato membro di spedizione e qualsiasi altro Stato membro interessato al fine consentire lo svolgimento di appropriate indagini;
- ricevono informazioni da un paese terzo che indicano una non conformità o un rischio.
In definitiva lo scambio di informazioni tra i Paesi dell’Unione avviene su due piattaforme informatiche parallele: l’una relativa ai casi di frode alimentare strettamente definiti (FFN) e l’altra inerente ai casi di assistenza amministrativa (iRASFF).
Principali attività dell’ACN in cifre
Nel 2022, l’AAC e la FFN hanno registrato il maggior numero di notifiche mai trasmesse per queste due reti. In linea con il 2020 e il 2021, i residui di pesticidi hanno rappresentato il pericolo più importante per i casi legati alla salute (990 RASFF notifiche). Delle 4361 notifiche RASFF registrate nel 2022, 3904 riguardavano alimenti, 234 mangimi e 219 materiali a contatto con gli alimenti.
Nel RASFF del 2022 sono stati identificati 21 incidenti. La tipologia di incidente più comune riguardava la contaminazione accidentale o ambientale (11 incidenti). Nel 2022 sono state notificate 667 informazioni di follow-up che hanno individuato un rischio non grave che non richiedeva un intervento rapido da parte dei Paesi membri. Di queste 120 riguardavano alimenti dietetici, integratori alimentari, alimenti arricchiti eventualmente immessi sul mercato [5].
Origine delle segnalazioni nel RASFF
In linea con i tre anni precedenti, nel 2022 la Germania è rimasta il paese dell’UE più attivo nel RASFF (586 notifiche trasmesse). Seguono i Paesi Bassi (559) con un aumento del 25,9% rispetto al 2021, seguiti da Belgio (428) e Polonia (320). Germania e Paesi Bassi sono stati anche i primi Stati membri dichiaranti in termini di follow-up creati nel 2022 (rispettivamente con 6921 e 4589), seguiti da Belgio (3296) e Italia (3099).
Sempre nel 2022, il numero di notifiche scambiate dalla FFN relative a sospetti di frode ha raggiunto un totale di 600, con un aumento significativo rispetto al 2021 (407). Nel complesso, il costante aumento del numero di notifiche scambiate indica il costante aumento dell’assistenza amministrativa e della cooperazione tra i membri della FFN [6]. Come negli ultimi tre anni, i principali paesi segnalanti per sospetti di frode sono stati la Germania (26,5% delle notifiche trasmesse), Belgio (21%) e Francia (13,3%). La CE ha creato notifiche FFN del 4,7%.
Per quanto riguarda l’origine dei prodotti segnalati nel sistema, il 72,7% riguardava merci provenienti dall’UE e il 26,7% extra UE. Dei casi riguardanti prodotti di origine extra-UE, il 21% riguardava la Cina, per lo più per sospetti di adulterazione del miele, seguiti da descrizioni errate di prodotti ittici. Il 12% riguardava l’India, riguardante soprattutto il sospetto di adulterazione di gamberetti (aggiunta di acqua non dichiarata) (Fig. 2).
Conclusioni
La responsabilità di applicare la legislazione dell’Unione Europea sulla filiera agroalimentare spetta agli Stati membri, le cui Autorità competenti controllano e verificano, attraverso l’organizzazione di controlli ufficiali, che i pertinenti requisiti richiesti dall’Unione Europea stessa siano effettivamente rispettati e applicati. Il RASFF assicura un’efficace condivisione di informazioni tra i paesi membri, facilitando un intervento tempestivo delle autorità incaricate della sicurezza alimentare di fronte a potenziali pericoli per la salute pubblica originati dalla filiera alimentare.
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[1] REGOLAMENTO (UE) 2017/625 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 15 marzo 2017 relativo ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali effettuati per garantire l’applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari.
[2] Decisione di esecuzione (UE) 2015/1918 della Commissione, del 22 ottobre 2015, che istituisce il sistema di assistenza e cooperazione amministrativa («sistema ACA») a norma del regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali.
[3] https://food.ec.europa.eu/safety/rasff_en
[4] https://webgate.ec.europa.eu/rasff-window/screen/search
[5] https://food.ec.europa.eu/safety/rasff_en
[6]https://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?area=sicurezzaAlimentare&id=1146&menu=sistema
[7] REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2019/1715 DELLA COMMISSIONE del 30 settembre 2019 che stabilisce norme per il funzionamento del sistema per il trattamento delle informazioni per i controlli ufficiali e dei suoi elementi di sistema («il regolamento IMSOC»).
Maria Doto
Laureata in Scienze e Tecnologie Alimentari presso l’Università degli Studi di Foggia.
Buona conoscenza sulle tematiche di sicurezza alimentare trasferibili al consumatore tramite il consumo di questi prodotti e sulle contaminazioni di natura chimica in grado di nuocere al consumatore.